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PRAGMATICO INTELLETTUALISMO

Aggiornamento: 3 mag 2022

Negotium e otium simmetricamente opposti


62 a.C: Cicerone lascia ai posteri un focoso elogio degli studi letterari, che «alimentano e incrementano pure la mia capacità di oratore» afferma.

L’otium, nella cultura latina, era il tempo libero dedicato alla vita privata e agli studi; in contrapposizione, il negotium era l’attività al servizio dello Stato.


2022: Il negotium è padrone del mondo, i soldi e l’individualismo esasperato sono i padroni del mondo.

L’uomo medio, del tutto assorto nei suoi affari, perché deve produrre ricchezza, ha trasformato il suo ozio nel comune “dolce far nulla”.


Per secoli la civiltà occidentale è andata alla disperata ricerca di un saldo equilibrio tra l’impegno politico-civile e il bagaglio culturale. Si è davvero consapevoli di quanto la formazione delle élite dirigenti dipenda da discipline incentrate sull’abilità retorica e oratoria? Si può mettere in discussione la fortuna di cui godono i licei di venire a contatto con la cultura classica? Ci si è mai interrogati sul perché i partigiani della crescita economica temano le arti e tendano a favorire le materie tecniche?


Perché chi ha una formazione umanistica - nonché artistica - possiede la destrezza di proteggere la cultura, padroneggiarla e saperla usare. Solo l’uomo colto, capace di trasformare la cultura in azione, può essere nemico dell’ottusità, necessaria per la realizzazione di programmi di sviluppo economico.


Siamo disposti ad ascoltare il grido disperato dell’erudizione o di chi ci predilige insulsi ed omologati?


Mariagrazia Latorraca, Giada Mazziotta, Sofia Zipparri

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